L’articolo di ieri continuava, avevo aggiunto una parte, non sono stata in grado di pubblicarla ,forse l’ho cancellata.
Troppa filosofia, oggi proprio no …
Diversa è la realtà
Pensieri” vagabondi “, i miei che gira, rigira …cadono a terra .
Un tempo
Solo d’attesa
Lo sapevi già ma non bastava
Quando un tempo
solo d’attesa arriva
Rifugio e vita strette
E la tua casa ?
Caduta a pezzettini,
come briciole di pane.Niente spesa,niente lavoro
Niente scuola, né fornelli accesi
Nessuna preghiera
Si resta ,se si resta
O si va ,se si va
Compagne di resistenza paura e necessità
Si sta senza senso
Accucciati i corpi
Qualche coperta
E il freddo gela il fluido vitale
Di notte un tempo sospeso
E riposo vigile
poi un ‘alba , avara di luceLa speranza sta nella cuccia
Gelido il manto non più bianco
A mo’ di pioggia i proiettili
Mentre urla un vento
Ladro di parole
Un cielo rosso sentenzia !
Spegnamolo
Un angolo di Poesia
IL FUTURO
E so molto bene che non ci sarai.
Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menù,
o nel sorriso che alleggerisce
il “tutto completo” delle sotterranee,
nei libri prestati
e nell’arrivederci a domani
Nei miei sogni non ci sarai,
nel destino originale
delle parole,
nè ci sarai in un numero di telefono
o nel colore di un paio di guanti
di una blusa.
Mi infurierò, amor mio,
e non sarà per te,
e non per te comprerò dolci,
all’angolo della strada mi fermerò,
a quell’angolo a cui non svolterai
e dirò le parole che si dicono
e mangerò le cose che si mangiano
e sognerò i sogni che si sognano
e so molto bene che non ci sarai,
né qui dentro, il carcere
dove ancora ti detengo,
né la fuori, in quel fiume di strade
e di ponti.
Non ci sarai per niente,
non sarai neppure ricordo,
e quando ti penserò,
penserò un pensiero
che oscuramente
cerca di ricordarsi di te.
Julio Florencio Cortázar, il piccolo “Coco”, come viene chiamato dalla sua famiglia, nasce il 26 Agosto 1914 a Ixelles, un sobborgo situato nella parte sud della città di Bruxelles, capitale del Belgio, occupata dai tedeschi. Figlio di Julio Cortázar, di origini basche, funzionario della
Ambasciata Argentina in Belgio, dove presta servizio come addetto commerciale e José María Herminia Descotte, argentina di origini francesi e germaniche, la sua nascita “era un prodotto del turismo e della diplomazia”, come più tardi ebbe modo di dire.Prima della fine della prima guerra mondiale i Cortázar riescono ad andare in Svizzera grazie a parentele tedescche della nonna materna e poco tempo dopo a Barcellona , dove vivono per un anno e mezzo.
Solo ai quattro anni di Julio la famiglia riesce a tornare in Argentina dove il piccolo trascorre il resto della sua infanzia a Banfield , nel sud della Grande Buenos Aires , con la madre, una zia e Ofelia, l’unica sorella di un anno più giovane…
M. Fernandez
poeta studioso di poeti tra i quali J.Cortazar
Verde que te quiero verde
El futuro
Y sé muy bien que no estarás.
No estarás en la calle,
en el murmullo que brota de noche
de los postes de alumbrado,
ni en el gesto de elegir elmenú,
ni en la sonrisa que alivia
los completos de los subtes,
ni en los libros prestados
ni en el hasta mañana.
No estarás en mis sueños,
en el destino original
de mis palabras,
ni en una cifra telefónica estarás
o en el color de un par de guantes
o una blusa.
Me enojaré amor mío,
sin que sea por ti,
y compraré bombones
pero no para ti,
me pararé en la esquina la que no vendrás,
y diré las palabras que se dicen
y comeré las cosas que se comen
y soñaré las cosas que se sueñan
y sé muy bien que no estarás,
ni aquí adentro, la cárcel
donde aún te retengo,
ni allí fuera, este río de calles
y de puentes.
No estarás para nada,
no serás ni recuerdo,
y cuando piense en ti
pensaré un pensamiento
que oscuramente
trata de acordarse de ti.
Julio Cortazar
Tocco la tua bocca


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