Chiedo ai sassi che nome vogliono
“I giornalisti sono impermeabili a tutto. Arrivano sul cadavere caldo, sulla partita, a teatro, sul villaggio terremotato, e hanno già il pezzo incorporato. Il mondo frana sotto i loro piedi, s’inabissa davanti ai loro taccuini, e tutto quanto per loro è intercambiabile letame da tradurre in un preconfezionato compulsare di cavolate sulla tastiera. Cinici? No frigidi.” (Carmelo Bene)
Io glielo dissi a tal vecchio conoscente che mi disse che patria sua si chiamava Kurdistan, glielo dissi chiaro e tondo che patria sua non era ad esistere. Ch’egli e suoi fratelli e sue sorelle nacquero a posto sbagliato e idea distorta ch’era difficile costruire a vestito loro narrazione di ferocia. Ch’essi avevano donne a pari di uomini, pure poi si misero a far pratica di democrazia e quella, con desiderio di casa propria a diritto manifesto di libertà, difesero coi denti senza manco possedere terra propria a farne pratica…
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Giò è vero sono indifferenti ,non sentono niente ! Sono preconfezionati da esibire .
E non va bene neppure così :
“Bisogna riservarsi un
retrobottega tutto nostro(…)
nel quale stabilire la nostra
vera libertà, il nostro
principale ritiro e la nostra
solitudine.”
Montaigne
Grazie Giò è un altro disastro !
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Concordo al 100% con Carmelo Bene. Una buona parte poi non fa parte della categoria dei giornalisti, ma delle escort, si vende al miglior offerente.
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